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Ottobre 2016

La zucca nel dolce

Mia figlia adora la zucca, zucca arrosto, lessata, nella minestra, al forno, come passato e non poteva non amarla anche nei dolci. Ama i dolci poco pasticciati, ma ama pasticciare in cucina, così questa mattina abbiamo deciso di farci un dolcetto per halloween, una cosa semplice ma divertente e abbiamo messo  la zucca nel dolce, in tutti i sensi, di gusto e di forma.

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Questa torta va fatta in 2 tempi, prima va preparata la torta che sevirà per fare poi l’inserto, poi l’impasto che servirà per contenerlo. E’ un dolce che potreste fare con i vostri bimbi, semplice e divertente e ottimo per la merenda.

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Il nostro inserto è stato fatto con un passato di zucca così da avere anche il gusto oltre alla forma, mentre la parte esterna è una semplice 4quarti alla vaniglia, per poterla sformare senza problemi ho usato lo stampo da plumcake di Pavonidea, quello che avete già visto qui e che è comodissimo perchè non attacca nulla e poi lo potete riporre senza ingombro .

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Cake con la zucca
Tempo di preparazione 40 minuti
Tempo di cottura 50 minuti
Porzioni
fette
Tempo di preparazione 40 minuti
Tempo di cottura 50 minuti
Porzioni
fette
Istruzioni
  1. Cuocete la polpa di zucca, tagliata a pezzetti, nel micronde per 10 minuti o finchè sarà morbida, poi passtatela al setaccio per ottenere una crema. Per prima cosa bisogna preparare il dolce che servirà per l'inserto. Montate il burro morbido con lo zucchero usando delle fruste elettriche, poi aggiungete le uova, la farina, il lievito per dolci e il sale, Per ultimo aggiungete la polpa di zucca tiepida. Mettetela in uno stampo da plumcake di 20cm x 10cm. o abbastanza largo per poter tagliare la figura desiderata. Cuocete in forno a 180° per 25 minuti o finchè facendo la prova stecchino ne uscirà asciutto. Quando il cake sarà cotto fatelo raffreddare, tagliatelo a fette spesse quanto il tagliapasta che userete, da ogni fetta ritagliate una zucca. Mettete le zucche di dolce ottenute nello stampo da plumcake più grande, ben vicine così da avere un inserto unito. Preparare il dolce alla vaniglia nello stesso modo di quello alla zucca senza aggiungere, ovviamente , la zucca. Con un cucchiaio o una sac a poche riempite bene di impasto alla vaniglia tutti gli spazi intorno all'inserto, poi coprite bene e riempite lo stampo. Cuocete in forno a 180° per 25 minuti o finchè facendo la prova stecchino ne uscirà asciutto.
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Ovviamente potete dare qualsiasi forma voi vogliate all’inserto.

Noi festeggiamo così Halloween, voi cosa fate?

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Crema di patate in cocotte

Per fortuna ( o sfortuna, dipende) qui da me l’autunno è arrivato in grande stile, giornate freddine, piovigginose e anche un po’ di nebbia, quindi a casa mia è cominciata la stagione delle zuppe serali. Partiamo con la più classica, la crema di patate, pochissimi ingredienti, mezz’ora di tempo e la cena è pronta. Preparare creme e vellutate è veramente un gioco da ragazzi, un buon brodo di verdura, una verdura base, qualche spezia  e poco altro.

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Minestre, zuppe, passati e creme la faranno da padroni sulla nostra tavola per cena. Visto che i passati e le creme,  diciamocelo, hanno sempre un’aria un po’ triste , io cerco di renderli piacevoli con qualche piccolo accorgimento. La prima cosa è la scelta del piatto, in questo caso ho scelto delle cocottine di Le Creuset, le trovo così carine e poi il rosso rende tutto subito più allegro, poi un cucchiaio di panna leggermente montata, qualche noce e un po’ di erba cipollina, oltre a renderle più gustose,  danno un aspetto molto più invitante  a questa semplice crema, non trovate?

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Crema di patate
Tempo di preparazione 15 minuti
Tempo di cottura 30 minuti
Porzioni
persone
Ingredienti
Tempo di preparazione 15 minuti
Tempo di cottura 30 minuti
Porzioni
persone
Ingredienti
Istruzioni
  1. Taglaite la cipolla a pezzetti, fatela soffriggere nel burro e quando sarà leggermente colorita unite le patate pelate e a pezzi. Fate insaporire le patate poi aggiungete iul brodo caldo e fate cuocere per 30 minuti o finchè le patate saranno ben cotte. Frullate con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema, aggiungete 100 ml di panna liquida, regolate di sale , pepe e noce moscata secondo il vostro gusto. Montate leggermente la restante panna, tritate qualche gheriglio di noce e tagliate degli steli di erba cipollina a pezzetti, quindi versate la crema nelle cocotte, guarnite con 1 cucchiaio di panna, un po' di noci e l'erba cipollina. Servite subito.
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E’ una ricetta molto semplice e veloce, che potrete personalizzare secondo i vostri gusti aggiungendo una spezia o un trito di erbe aromatiche.

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Tiramisù al pistacchio per grandi

Se mi seguite un po’ già sapete che il tiramisù a casa mia va molto, mio figlio sarebbe disposto a tutto per un tiramisù e lo sa anche sua sorella che con questo sisitema lo corrompe spesso.

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Abbiamo provato anche alcune varianti con il cioccolato bianco o con le fragole, che io trovo buonissimo, ma questa volta cercavo qualcosa da grandi, con un gusto più deciso.

Sono andata a cercare ispirazione nella pagina del tiramisù della Galbani e ho visto che più o meno la ricetta base è come quella che uso io, quindi ho deciso di rivoluzionare completamente la cosa anche se poi la crema base è quella.

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Ho preparato una crema con pasta di pistacchi e ho imbevuto i savoiardi sardi ( quelli bassi, morbidi, buonissimi)  con un liquore al cioccolato.

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Tiramisù al pistacchio
Cremoso dessert al pistacchio con base al cioccolato ma leggermente alcoolico.
Tempo di preparazione 20 minuti
Porzioni
porzioni
Tempo di preparazione 20 minuti
Porzioni
porzioni
Istruzioni
  1. Preparate la crema separando i tuorli dagli albumi delle uova. Montate prima gli albumi a neve, così non dovrete lavare le fruste dopo. Metteteli da parte e montate i tuorli con lo zucchero finchè saranno ben spumosi e chiari, aggiungete delicatamente il mascarpone e la pasta di pistacchi e per ultimo i bianchi montati a neve. In un piatto fondo mettete il liquore al cioccolato diluito con un pochino d'acqua, poi bagnate bene i savoiardi e metteteli sul fondo di 4 coppette indivuduali, riempite con la crema di pistacchi e mettete in frigo per almeno 2 ore o fino al momento di servire . Prima di portare in tavola cospargete la superficie con del cacao amaro e qualche pezzetto di pistacchio tostato tritato.
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Direi che ne è uscito un dessert da fine pasto stupendo. Certo io adoro sia i pistacchi che il cioccolato, ma direi che la nota alcoolica toglie un po’ della corposità della crema e insieme sono perfetti.

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Se invece avete dei bambini potreste fare una bagna con latte e cioccolato e inzuppare i savoiardi con quello e  mettere un cucchiaio di liquore al cioccolato poi sulla vostra porzione.

Io intanto ne ho preparate un paio di porzioni da portare ad una amica per questa sera.

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Fatemi sapere se vi è piaciuta la mia versione adulta.

 

Un aperitivo a casa di Heidi

Questo mese la sfida del Mtchallenge ci porta in Spagna con Mai Esteve del blog  Il colore della curcuma, la vincitrice della sfida di settembre, che ci ha proposto come piatto della sfida le tapas. Per chi, come me, pensa che le tapas siano tutte quelle cosine sfiziose che ci portano in Spagna con l’aperitivo sappia che si in parte è vero, ma che ci sono tapas e tapas o meglio, ci sono tapas, pinchos e montadito. Piccole differenze per noi tra uno e l’altro, ma fondamentali per uno spagnolo.

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Vi metto la precisa spiegazione di Mai:

1). le Tapas propriamente dette, che sono quelle che si mangiano seduti, in un piattino. Nella nostra gara vanno intese come piccole porzioni di un piatto intero: non qualcosa che nasce come finger food, quindi, ma qualcosa che lo diventa, per  necessita’. Un pezzetto di tortilla e’ una tapa, un mestolo di zuppa e’ una tapa, un biscotto salato non lo e’.

2). i Pinchos (da non confondere con i Pintxos baschi) sono finger food che si infilzano con uno stuzzicadenti- di ogni foggia e misura-  e si mangiano in piedi, al bancone del bar. Quindi, a differenza delle Tapas, i Pinchos nascono per essere mangiati in un solo boccone, con piena fantasia nella scelta degli ingredienti. L’unico limite e’ la consistenza, visto che lo stuzzicadenti e’ essenziale (altrimenti i baristi non sanno fare i conti, visto che al posto del blocchetto delle ordinazioni ci sono gli stuzzicadenti vuoti)

3). i Montadito sono fettine di pane o panini mignon su cui viene assemblato ogni ben di Dio, a seconda della fantasia di chi li prepara. Essenziale, quindi, e’ il pane.

Anche noi dovevamo preparare i 3 tipi di tapas ma con un filo conduttore e io, guarda caso, ho pensato di scegliere Heidi come fil rouge, cosa c’è di meglio dei formaggi svizzeri come unione tra le 3 portate? ( si forse la cioccolata svizzera, ma non potevamo fare tapas dolci).

Ho pensato come prima cosa al piatto svizzero per eccellenza, la fonduta , in questo caso una fonduta all’Appenzeller :

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Fonduta dell'Appenzello
Tempo di preparazione 20 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Porzioni
porzioni piccole
Ingredienti
Tempo di preparazione 20 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Porzioni
porzioni piccole
Ingredienti
Istruzioni
  1. Grattuggiate il formaggio e mettetelo un un pentolino stretto con 1 cucchiaio di fecola di patate e 1 bicchiere di vino bianco, su fuoco dolce e mescolate sempre per evitare che bruci. Quando il formaggio sarà ben sciolto regolate di pepe e aggiungete 1/2 bicchierino di Kirsh, fate evaporare l'alcool e servite subito in ciotoline individuali, calda, con cubetti di pane bianco.
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Cone seconda cosa, ovvero il pincho, ho pensato alla raclette, ovvero patate e formaggio raclette fuso.

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Pinchos di patate e raclette
Tempo di preparazione 15 minuti
Tempo di cottura 25 minuti
Porzioni
porzioni
Tempo di preparazione 15 minuti
Tempo di cottura 25 minuti
Porzioni
porzioni
Istruzioni
  1. Lavate bene le patate spazzolandole bene, cuocetele a vapore con la buccia per 20 -25 minuti ( dovrebbero bastare ) , poi tagliatele a metà e scavatele leggermente con uno scovolino o un cucchiaino da caffè. Salatele all'interno. Fate fondere il formaggio in un pentolino e riempite le patate con il formaggio fuso, decorate con un pezzetto di prosciutto croccante ( fatelo abbrustolire velocemente in una padella antiaderente) e una cipollina o una fetta di cetriolo.
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Come terza proposta, per i montadito, ho preparato un crostino di pane con chutney di prugne e roselline di formaggio Tete de moine.

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Montadito con chutney di prugne e Tete de moine
Tempo di preparazione 5 minuti
Tempo di cottura 30 minuti
Porzioni
porzioni
Ingredienti
Montadito
Chutney di prugne
Tempo di preparazione 5 minuti
Tempo di cottura 30 minuti
Porzioni
porzioni
Ingredienti
Montadito
Chutney di prugne
Istruzioni
Chutney di prugne
  1. In una pentola mettete le cipolle affettate sottilmente, il cucchiaio d'olio e fatele appassire un pochino, poi unite le prugne a pezzetti, lo zucchero, l'aceto di mele, fate evaporare l'aceto, quindi unite il miele, lo zenzero e cuocete finchè le prugne e le cipolle saranno tenere e disfate. Se le prugne fossero troppo asciutte, aggiungete un po' di succo d'arancia o dell'acqua per evitare che il composto caramellizzichiudeteli e rovesciateli. fateli raffreddare, capovolgeteli e aspettate almeno 15 giorni, così i sapori si affineranno. Dopo 35-40 minuti dovrebbe essere cotto, versatelo in vasetti piccoli sterilizzati,
Montadito
  1. Tostare leggermente il pane scuro, mettere 1 cucchiaino di chutney e 2-3 roselline di tete de moine su ogni fetta. Se non avete la girolle per fare le roselline potete fare delle fettine molto sottili di formaggio usando un pelaverdure.
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Con queste tapas partecipo alla sfida n.60 del Mtchallenge .

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Rotoli al cioccolato con confettura di albicocche

Se si parla di merendine si torna subito ai giorni di scuola, di solito alle elementari e si pensa al momento dell’intervallo come il più bello della mattinata. Il momento in cui si mangia la merendina confezionata, quella merendina che magari a casa non ci viene concessa perchè è meglio pane e marmellata  o la fetta di torta della mamma, ma che a scuola per praticità e velocità ci viene tranquillamente permesso mangiare.

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Questo mese con Cakes lab vogliamo provare le rivisitazioni delle merendine classiche che Erika Cartabia ha provato in Tutti pazzi per le merendine il libro di questo mese per Cakes lab.

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Io ho provato i rotoli al cioccolato, farciti con confettura di albicocche e ricoperti di  cioccolato, la rivisitazione del Rollini Motta.

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Rotoli al cioccolato con confettura di albicocche
Soffici merendine al cioccolato con farcitura alla confettura di albicocche e copertura di goloso cioccolato
Tempo di preparazione 45 minuti
Tempo di cottura 10 minuti
Porzioni
rotolini
Ingredienti
Per 6 rotoli
Farcitura
Copertura
Tempo di preparazione 45 minuti
Tempo di cottura 10 minuti
Porzioni
rotolini
Ingredienti
Per 6 rotoli
Farcitura
Copertura
Istruzioni
  1. Scaldate il forno a 200°. Foderate una teglia rettangolare con bordi alti con carta forno e imburratela. Sbattete i tuorli con 110 g di zucchero per almeno 10 minuti, affinchè il composto triplichi di volume. Setacciate la farina con il cacao e incorporatela al composto in 2-3 tempi amalgamando bene ogni volta. Montate a neve ben ferma gli albumi con i restanti 20 g di zucchero e un pizzico di sale. Unitelo al composto in 3 volte facendo attenzione a non smontare gli albumi. Quando il composto sarà ben omogeneo versatelo nella teglia e livellatelo con una spatola. Cuocete in forno caldo per 8-10 minuti. Nel frattempo preparate un canovaccio pulito e inumidito, stendetelo su un piano resistente al calore. Non appena il dolce sarà cotto, sfornatelo e rovesciatelo sul panno umido tenendo la carta forno sopra, toglietela delicatamente per non romperlo e iniziate a formare il rotolo con l'aiuto del telo tenedo il lato corto verso di voi. Lasciate raffreddare completamente arrotolato. Una volta freddo, sgrotolatelo delicatamente per non romperlo, bagnatelo con il latte ( se per dei bambini) o con la bagna al rum( se per i grandi ) . Tagliate 3 strisce larghe 8 cm e dividete ogni striscia in 2 parte, mettete 1 cucchiaio di confettura e stendetela lasciando 1 cm libero sui bordi. Arrotolate ogni merendina e disponetela su una griglia. Sciogliete il cioccolato fondente e una volta fuso versatela su ogni rotolo per ricoprirlo bene. Lasciate solidificare bene prima di toglierle dalla griglia. Si conservano alcuni giorni in un contenitore ermetico o in un sacchetto per alimenti.
Recipe Notes

Usate una teglia di 25 x 35 cm .

Forse la dose di cioccolato fondente per la copertura potrebbe essere poca, dipende dallo spessore della copertura.

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La ricetta di per se è buona, ma non viene riportata la misura della teglia ( io ho usato una teglia 25x 40), poi  Erika dice di controllare la cottura  finchè  la pasta sarà dorata, ma essendo un impasto al cioccolato questo risulta difficile e come altre ricette la dose di cioccolato per coprire le merendine risulta molto scarsa se si vogliono coprire bene e completamente.

Quindi per me la faccina per questa ricetta è buona anche se non ottima.

bene piccoloNon perdete l’occasione di giocare con noi al crazy taste e farci vedere le vostre merendine

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Brioches morbidissime con uvetta

Quando sono un po’ giù di morale la cosa che mi rimette in pace con il mondo è impastare qualcosa. Primo perchè impastare ha un qualcosa di terapeutico per me, mettere le mani nella pasta mi rilassa tantissimo, poi non c’è nulla che mi dia più soddisfazione di vedere la pasta che lievita e sentire il profumo del dolce in forno che si espande per tutta la casa.

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Qualche giorno fa ho visto una ricetta di Morena Roana sul suo blog Menta e cioccolato  e non ho resistito, l’ho fatta, anzi veramente l’ho fatta 2 volte da tanto erano buone le sue focaccine  dolci.

Lei le chiama focaccine , io brioches, perchè in casa mia le focaccine sono solo salate e non volevo creare confusione con i miei figli.

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Comunque focaccine dolci o brioches sono stupende!  Morena parte da un water roux o metodo Tang Zhong , un impasto cotto che riesce a dare all’impasto una morbidezza incredibile.  Ci sono 3 versioni della ricetta sul suo blog, con lievito di birra ( quelle che ho fatto io), con pasta madre e li.co.li, così potete scegliere quello che preferite.

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Non servono capacità particolari ma una planetaria si, l’impasto va incordato e farlo a mano richiede una discreta abilità.

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Brioches morbide con uvetta
Tempo di preparazione 30 minuti
Tempo di cottura 25 minuti
Tempo Passivo 3 ore
Porzioni
brioches
Tempo di preparazione 30 minuti
Tempo di cottura 25 minuti
Tempo Passivo 3 ore
Porzioni
brioches
Istruzioni
  1. Mettete la farina in un pentolino, versate l'acqua a filo sempre mescolando quindi portate a 65° su fiamma bassa sempre mescolando. Se non avete un termometro calcolate che ci vorranno circa 3-4 minuti o comunque quando si sarà addensato e mescolando vedrete il fondo. Raffreddate subito velocemente se possibile oppure mettete in una ciotolina, coprite con pellicola a contatto e passate in frigo subito. Il water roux può essere conservato in frigo un paio di giorni quindi eventualmente ne potete preparare un po' di più.
  2. Setacciate la farina, unite il water roux, lo zucchero mescolato alle uova, la ricotta, la vaniglia il lievito sbriciolato ed avviate l'impastatrice con il gancio a velocità bassa. Impastate per qualche minuto, aumentate un po' la velocità e se necessario aggiungete a filo un po'd'acqua, non tutta (tenete conto che vi manca il burro). L'impasto dovrà essere morbido ma gestibile. Se vi sembra troppo duro, aggiungete il resto dell'acqua. Quando avrete portato ad incordatura aggiungete il burro morbido poco alla volta ed il sale senza perdere l'incordatura ( non deve smollarsi ) Quindi unite l'uvetta ben asciugata e fate girare al minimo, giusto il tempo di farla amalgamare bene. Passate l'impasto nella spianatoia, formate una palla e mettela in una ciotola o un contenitore apposito, coprite con pellicola e fate lievitare al caldo finchè non raddoppia di volume ( per me 1ora e 30). Dopo la prima lievitazione pesate l'impasto e dividetelo in 12 parti uguali e formate delle palline. Imburrate o foderate di carta forno unno stampo 20 x 30 cm circa, mettete le palline nello stampo un pochino distanziate le une dalle altre. Coprite ancora e fate lievitare per 1 ora o fino al raddoppio del volume. Spennellate con del latte e infornate a 175° per 25 minuti o finchè dorate . Quando avrete portato ad incordatura aggiungete il burro morbido poco alla volta ed il sale. Riportate ad incordatura.
Recipe Notes

Se volete potete diminuire a 6 g il lievito di birra e far riposare l'impasto tutta la notte in frigorifero dopo il primo impasto.

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Io ho pesato l’impasto e diviso  in 12 palline così da non avere avanzi di pasta.

Ho fatto anche una prova, me ho surgelate 3 e vi assicuro che non perdono nulla anche da scongelate.

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Immagina 3 giorni stupendi nel Parco nazionale del Gran Paradiso.

Conosco la Valle d’Aosta ma non conoscevo Cogne, quindi ho accettato molto volentieri di partecipare con delle amiche ad un blog tour alla scoperta di questo bellissimo villaggio.

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Per 3 giorni siamo state ospiti di Filippo Gérard, proprietario con la sua famiglia dell’Hotel Sant’Orso e dell’Hotel du Grand Paradis da 4 generazioni   e presidente dell’associazione albergatori della Valle d’Aosta.

Dire che ci siamo sentite delle regine è dire poco. Siamo state ospiti nell’Hotel Sant’Orso,una meraviglia di hotel con quella calda atmosfera che solo il legno e i camini accesi sanno dare.

La famiglia Gérard è da sempre consapevole dell’impatto ambientale degli alberghi e proprio per questo ha scelto di usare energia idroelettrica prodotta al 100% nella valle, tutta la zona spa viene riscaldata sfruttando i pannelli solari posti sul tetto e dal 2012 le due strutture vengono riscaldate con una centrale termica unica che sfrutta  come combustibile il legno e i suoi scarti.

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Ogni particolare nell’hotel è studiato per prendersi cura degli ospiti, si comincia con la recepition, dove delle perfette concierge ti accolgono sempre con un sorriso, sempre pronte a esaudire ogni tuo desiderio. Gli ambienti comuni sono molto curati, la sala relax con il suo enorme camino è il posto perfetto per rilassarsi e leggere un libro ( c’è perfino una piccola biblioteca se avete dimenticato il vostro libro) o per fare un gioco da tavolo. Ma se avete bambini piccoli potete portarli nella sala giochi oppure accompagnarli nella sala dove il pomeriggio viene proiettato un film per bambini.

cogne-sala-giochi-1Il Parco nazionale  del Gran Paradiso in estate offre la possibilità di fare magnifiche passeggiate, facili anche per chi non è particolarmente allenato. Percorsi ben segnalati di diradano nella valle intorno a Cogne dando l’occasione al turista di scoprire angoli bellissimi come le famose cascate di Lillaz . In inverno invece potrete scegliere tra lo sci da discesa o i 70 e oltre km di piste da fondo.

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Ma se avete fatto una delle bellissime passeggiate nel Parco del Gran Paradiso o avete sciato tutto il giorno, cosa c’è di meglio se non rilassarsi nella meravigliosa spa ?  C’è di tutto, la piscina con le vetrate che guardano la catena del Gran Paradiso, l’idromassaggio, la sauna , il bagno turco, la grotta di sale , l’angolo con tisane calde e fredde e ovvviamente la possibilità di fare massaggi e trattamenti di bellezza, insomma il sogno di ogni donna.  Se poi siete coraggiosi potete fare la sauna nello chalet all’esterno e rilassarvi mella vasca idromassaggio riscaldata all’aperto ammirando le cime innevate tutte intorno a voi.

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Ma potevamo noi foodblogger non essere incuriosite dal cibo? L’ hotel offre un servizio impeccabile, la sala da pranzo è calda e accogliente, sui tavoli la sera non mancano mai le candele, il menù è molto curato ed invitante e anche il cliente che scegli la mezza pensione ha la possibilità di scegliere da questa incredibile varietà di piatti.

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Se volete un consiglio non perdetevi la Favo, una zuppa tipica di Cogne con fave, fontina , pane nero, pasta, salsiccia,  buonissima e per nulla pesante come potrebbe sembrare. Poi per secondo  la carbonade, stufato di carne cotta nel vino e spezie, e come dolce la crema di Cogne, crema al cioccolato dalla ricetta segreta o meglio, come ci raccontava Mien, la nostra guida, ogni famiglia ha la sua ricetta, quindi la ricetta originale non la conosce nessuno, ma una cosa da fare quando la mangiate è spezzettarvi dentro delle tegole, i biscottini di Cogne, stupenda !! ( sempre su consiglio di Mien).

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Dopo le passeggiate, lo sci, la spa, la cena non vi resta che andare a riposarvi in una delle calde e accoglienti camere dell’hotel con vista sulle montagne.

Se invece avete in mente una serata speciale o volete festeggiare qualcosa in modo particolare all’Hotel du Gran Paradis potete trovare una meraviglosa spa privata dove potrete rilassarvi e godervi momenti unici.

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Noi siamo state veramente fortunate e benchè fosse ottobre il tempo è stato splendido e caldo e questo ci ha permesso di fare anche un bellissimo picnic circondati dalle montagne.

La fontina è il formaggio più famoso della Valle d’Aosta e potevamo noi farci mancare una visita ad una fattoria dove producono la fontina e altri formaggi?  Certo che no, ma la sorpresa è stata trovare 2 ragazzi giovani, marito e moglie che gestiscono questa azienda. Marta Garin è un ingegnere trasferita a Cogne per amore e ora si dedica con grande passione alla produzione del formaggio, sperimentando anche nuovi abbinementi con erbe e spezie, ma non si ferma qui, prepara anche le marmellate per accompagnare i suoi formaggi e da poco tempo produce anche il miele. E’ stato bellissimo sentirla parlare del suo lavoro, si capiva l’amore e l’entusiasmo che ci metteva.  Massimiliano invece si dedica alle mucche  e ai tori della fattoria, due persone giovani che hanno rinunciato ad una vita comoda, hanno rinunciato alle vacanze per il loro sogno.

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Se passate da Gimillan andate a trovarli all‘azienda Garin, saranno ben contenti di farvi assaggiare i loro formaggi, vedere le loro stalle e le sale di stagionatura dei formaggi.

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Se invece avete voglia di mettervi subito in viaggio, il 15 e il 16 ottobre a Cogne c’è una grandissima festa  Lo pan ner , tutti i forni a legna della valle ( 50 paesi coinvolti)  saranno accesi e si cuoceranno i pani di segale di tutte le famiglie. E’ una tradizione che seguono tutti in valle e che riporta alle vecchie origini quando i forni erano pochi e si cuoceva il pane per tutto l’anno.

Che dire di Cogne ? E’ un posto stupendo che vale la pena di visitare, io sicuramente ci tornerò, ci sono ancora così tante cose che voglio vedere e gustare e la gentilezza della gente del posto non fa altro che aumentare la mia voglia di tornare in questo paradiso ( ora ho capito perchè si chiama Gran Paradiso !! )

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La focaccia con patate di Monica

Sapete benissimo che io adoro i lievitati, impastare mi rende felice, vedere un impasto che lievita mi da una grande soddisfazione, per non parlare poi del profumo che invade la casa quando cuoce, se poi cucino una focaccia la mia gioia è completa.

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Ho visto la ricetta di questa focaccia  sul blog di Monica e Luca, Fotocibiamo, dove già solo guardare le foto appaga i sensi, ma sapendo che poi le ricette vengono come si vedono ti porta a provarle subito.

Loro sono liguri, quindi sulla focaccia nulla da dire, non è la classica focaccia genovese ma la ricetta della nonna di Monica fatta con le patate, una bella focaccia alta, soffice, che non riesci a smettere di mangiare.

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Con questa dose ne vengono 3 ma vi assicuro, vale la pena di farle tutte e tre.

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Focaccia genovese con patate
Una focaccia soffice e gustosa, ottima come accompagnamento per salumi e formaggi.
Tempo di preparazione 45 minuti
Tempo di cottura 25 minuti
Tempo Passivo 2 ore
Porzioni
focacce da 26cm
Ingredienti
Tempo di preparazione 45 minuti
Tempo di cottura 25 minuti
Tempo Passivo 2 ore
Porzioni
focacce da 26cm
Ingredienti
Istruzioni
  1. Lessate le patate con la buccia, quando saranno ben cotte passatele allo schiacciapatate con la buccia, rimarrà nello schiacciapatete e sarà facilissimo toglierle senza scottarsi le mani. Mettete le patate passate in una ciotola e fatele intiepidire, intanto preparate il lievito se usate quello fresco mettendolo in poca acqua tiepida con lo zucchero e 1 cucchiaio di farina e fatelo riposare per una decina di minuti. Mettete nella ciotola della planetaria la farina, la purea di patate, il composto del lievito o, se usate quello secco, il lievito secco e lo zucchero. Iniziate a impastare con il gancio e aggiungete l'acqua poco per volta. La quantità di acqua dipende dalla vostra farina, dal tempo e dalle patate, quindi mettetela poco per volta fino ad ottenere un impasto morbido ma non liquido. Per ultimo, quando l'impasto sarà incordato aggiungete il sale e l'olio, sempre poco per volta per non perdere l'incordatura.( quando l'impasto si arrotola sul gancio è incordato). Rovesciate l'impasto sulla spianatoia, dategli la forma di una palla e mettetelo a lievitare a 28° finchè non sarà raddoppiato di volume. Per me di solito basta 1 ora e 30 se lo metto nel forno spento con solo la lucina accesa. Una volta raddoppiato dividetelo in 3 parti uguali e mettetelo negli stampi da 26 cm già unti , fate riposare qualche minuto, poi stendetelo con le mani delicatamente, copritele con della pellicola e fatele lievitare ancora fino al raddoppio, 1 ora circa. Scaldate il forno ventilato a 220°. Quando le focacce saranno lievitate fate di buchi con la punta delle dita ben oliate, e cospargete di oilo ( non la salamoia classica) , infornate per 25-30 minuti o fino ad avere una superficie ben dorata. Lasciate intiedipire e buon appetito.
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