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Al Castello di Sillavengo

Settimana scorsa ho avuto il piacere di andare a visitare il Castello di Sillavengo, una struttura immersa tra le risaie e i borghi del novarese.

Anche se può , in effetti , sembrare un castello, la dimora è una storica villa padronale costruita tra il XVI e il XVII secolo di proprietà dalla famiglia Caccia e oggi riportata al suo splendore da Sabrina Vittore e Antonio Pappalardo, i nuovi propietari.

Sabrina e Antonio hanno molto a cuore il benessere e il confort dei loro ospiti e questo si capisce dalla cura che hanno dei propri ospiti .

 

Il Castello ha 12 camere e una suite , tutte accuratamente arredate. Le camere danno sulla piscina o sull’orto interno, ricco di verdure ed erbe aromatiche che vengono usate nella cucina del ristorante Q33  dallo chef Maurizio D’Andretta.

Le camere sono dotate di tutti i comfort moderni, in più è presente un locale fitness per chi non rinuncia all’attività fisica, una suite spa privata per chi invece preferisce un buon massaggio o un trattamento corpo e l’antica grotta del ghiaccio, una volta deposito degli alimenti, oggi area wellness con bagno turco e doccia cromatica che affaccia sulla piscina esterna per un pomeriggio di vero relax.

Il Castello è situato in una posizione strategica a metà strada tra Milano e Torino, vicinissimo all’uscita autostradale per Vicolungo, il famoso outlet, e a pochi chilometri dall’areoporto di Malpensa. Ottima base anche per visitare il Lago Maggiore.

La cura dei particolari fa si che Al Castello sia la cornice ideale per festeggiare il grande giorno o celebrare una ricorrenza particolare.  Se poi avete in mente una cerimonia civile sappiate che , Al Castello, è possibile celebrarlo ufficialmente alla presenza del sindaco.

 

Potrete scegliere se usare le ampie sale interne o il bellissimo patio esterno.

 

 

 

Al Castello è possibile anche organizzare meeting aziendali, la sala incontri , diponibile per 70 persone , è dotata di proiettore,schermo,  microfoni, wifi e tutto quello che serve.

Un’occhio di riguardo viene anche messo nel ristorante del Castello, il Q33, dove lo chef Maurizio D’Andretta studia e prepara piatti che, sfruttando prodotti del territorio, esalta la cucina tradizionale ma con innovazione.

Dopo un aperitivo servito nell’orto delle erbe aromatiche ci siamo spostati nella sale del ristorate Q33, dove uno splendido camino ricordava la storia del Castello e qui abbiamo potuto gustare un pranzo stupendo .

Un entrè di pesce in carpione con crostini affumicati

Un risotto al gorgonzola ( siamo nella zona delle risaie novaresi )

Il Tapulone, una rivisitazione del classico stufato di asino, tipico della zona

Per concludere un dessert con latte in piedi, crema di frutto della passione e piselli .

Per concludere la giornata il caffè ci è stato servito nel patio esterno con un assortimento di petit four spettacolari (il mio preferito è stata la piccola mousse al cioccolato ).

Se avete in mente un weekend rilassante, magari con un salto a Vicolungo o dovete festeggiare una ricorrenza particolare vi consiglio di tener presente questo posto incantevole, non ve ne pentirete.

 

 

Alla ricerca delle eccellenze di Ferrara

Lorenzo Rizzieri

Ferrara è un territorio ricco di cose gustose, genuine e di qualità tutte da scoprire e io ho avuto la fortuna di poterne scoprire tre in un tour che ho fatto con altre blogger.

Abbiamo avuto la possibilità di conoscere delle persone straordinarie, che credono fermamente nel loro lavoro e nella celebrazione dei prodotti che usano.

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A Milano per il Gelato Festival

In questi giorno di caldo cosa c’è di meglio per chi sta in città di un bel gelato fresco ? E se i gelati diventassero tanti?  Tutti da gustare in uno scenario unico come il Castello Sforzesco?

Si perchè dal 1 al 4 giugno nella spettacolare cornice del Castello Sforzesco a Milano si svolge l’ultima  tappa italiana del Gelato Festival prima del gran finale di Firenze dal 14 al 17 settembre.

Mi ero chiesta come mai a Firenze la tappa finale ma ho scoperto che il gelato italiano, quello che gustiamo noi, è stato inventato da un artista fiorentino, Bernardo Buontalenti  che nel 1559 ad un banchetto alla Corte dei Medici servì la prima crema fredda a base di latte, miele e tuorlo d’uovo, a lui va la mia riconoscenza eterna  per questo magnifica invenzione.

Il festival è una gara tra gelatieri professionisti , divisi tra gelatieri junior ( gli emergenti )  e gelatieri senior .  Ed essendo una gara serve una giuria e io ho avuto la fortuna di poter essere nella giuria di giovedì a Milano.

La giuria composta da professionisti, giornalisti ed esperti del settore doveva valutare ogni gelato presentato in base a dei parametri ben precisi : la presentazione del gelato da parte del gelatiere, il gusto , la consistenza .

E’ già la seconda volta che mi capita di fare il giudice per una gara di gelati e non è così facile come sembra, molto piacevole sicuramente, ma non facile. Quello che spesso per noi è semplicemente un modo per rinfrescarsi per questi gelatieri è la missione di una vita, creare sempre gusti nuovi, abbinamenti più o meno azzardati  e a volte cercare di intrappolare ricordi d’infanzia in un cucchiaino di gelato.

Se volete conoscere i gelatieri e i loro gelati in gara a Milano potete trovarli QUI   e ovviamente la cosa migliore è fare un giro a Milano per assaggiarli e votarli, perchè anche il pubblico può far parte della giuria popolare  e modificare il voto della giuria tecnica .  A completamento di questo golosissimo festival ci sono diverse manifestazioni e giochi per grandi e piccini .

Ora non mi resta che aspettare  domenica per sapere se anche il pubblico l’ha pensava come me nella scelta dei gelatieri .

 

A pranzo con Martino Scarpa e Rigoni di Asiago

Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare delle marmellate di Rigoni di Asiago ? Io le conosco da tanto tempo, sono marmellate molto buone , le uso senza però, lo ammetto, essere mai andata a fondo della loro storia.

Ma mercoledì scorso sono stata invitata, proprio da Rigoni, a Milano, nella loro  bellissima  cucina  di   Naturalmente a Milano,  un elegante concept store nella centralissima via Buonarroti dove l’alta qualità dei prodotti dell’azienda veneta diventano una sorprendente peculiarità dei menù quotidiani. Un bellissimo spazio, dove tutto è stato studiato nei minimi dettagli, dalla struttura architettonica, minimale e accogliente, un luogo dove, chi ne varca la soglia, scopre un mondo straordinario fatto di sapori, di creatività, di cultura del cibo e di rispetto per le tradizioni senza perdere di vista la modernità e le esigenze del consumatore del nuovo millennio, per il Rigoni bloggerday, una giornata speciale, insieme a tante blogger per approfondire la conoscenza della Rigoni, della loro storia, della loro filosofia e anche per gustare il meraviglioso pranzo preparato da Martino Scarpa con i prodotti Rigoni.

Tanto per cominciare ho scoperto che la Signora Rigoni, durante la guerra scappò da Asiago per rifugiarsi in un posto più tranquillo con i suoi figli, ma sapete dove ? A Varese !!  Cioè potevo avere i Rigoni, qui a casa mia !! Qui, la Sig.Elisa , ha cominciato ad allevare api e a produrre il miele ( ebbene si Varese è un posto stupendo per produrre il miele, ancora oggi ). Purtroppo , per me, finita la guerra la famiglia è tornata ad Asiago e la produzione di miele è cresciuta sempre più. Dopo il miele si comincia con la marmellata, tutto rigorosamente bio dal 1992.

Tutta la famiglia viene coinvolta nell’azienda e ora sono i nipoti della sig. Elisa che proseguono il lavoro.

Nel 2008  si aggiungono altri 2 prodotti Dolcedì uno zucchero liquido di mele a basso indice glicemico e la stupenda Nocciolata tradizionale o nella versione senza latte, ottima per gli intolleranti al lattosio e certificata vegan.

L’ultimo prodotto in fatto di tempo sono i Tantifrutti, nettari di frutta spremuta a freddo, del 2014.

Rigoni tiene moltissimo alla qualità dei suoi prodotti tanto che , se per qualche motivo non può produrre la giusta quantità di marmellate o di succhi, rinuncia alla produzione piuttosto che acquistare la frutta necessaria da altri produttori e non poter garantire lo standard a cui ci ha abituati, fatto che denota la serietà dell’azienda nei confronti del consumatore.

Un’altra cosa che ho imparato è la differenza tra miele e miele non riscaldato che conserva tutte le sue proprietà . In genere il miele viene scaldato per essere uniformato, ma così facendo si perdono quasi tutte le proprietà nutritive.

Per pranzo lo chef Martino Scarpa ci ha preparato per  antipasto un’insalatina di gamberi con Fiordifrutta Lamponi, cipolla rossa marinata, sedano croccante e ricotta fresca

Per primo un Risotto Cacio e Pepe con Fiordifrutta Limoni, broccoli e tonno rosso

Come secondo del Baccalà in dolce cottura con radicchio di Treviso brasato, Fiordifrutta Pere e aceto di riso

Per finire con un ottimo gelato

Dopo il pranzo abbiamo concluso la giornata con l’intervento della nutrizionista Emanuela Russo, Dietista Referente INCO – Istituto Nazionale di Chirurgia dell’Obesità, presso l’Istituto Clinico S. Ambrogio di Milano e il Policlinico Ponte S. Pietro di Bergamo dove si occupa nello specifico della cura del sovrappeso e della grande obesità.

Insomma una giornata molto istruttiva oltre che molto piacevole tra tante amiche vecchie e nuove.

 

 

Immagina 3 giorni stupendi nel Parco nazionale del Gran Paradiso.

Conosco la Valle d’Aosta ma non conoscevo Cogne, quindi ho accettato molto volentieri di partecipare con delle amiche ad un blog tour alla scoperta di questo bellissimo villaggio.

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Per 3 giorni siamo state ospiti di Filippo Gérard, proprietario con la sua famiglia dell’Hotel Sant’Orso e dell’Hotel du Grand Paradis da 4 generazioni   e presidente dell’associazione albergatori della Valle d’Aosta.

Dire che ci siamo sentite delle regine è dire poco. Siamo state ospiti nell’Hotel Sant’Orso,una meraviglia di hotel con quella calda atmosfera che solo il legno e i camini accesi sanno dare.

La famiglia Gérard è da sempre consapevole dell’impatto ambientale degli alberghi e proprio per questo ha scelto di usare energia idroelettrica prodotta al 100% nella valle, tutta la zona spa viene riscaldata sfruttando i pannelli solari posti sul tetto e dal 2012 le due strutture vengono riscaldate con una centrale termica unica che sfrutta  come combustibile il legno e i suoi scarti.

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Ogni particolare nell’hotel è studiato per prendersi cura degli ospiti, si comincia con la recepition, dove delle perfette concierge ti accolgono sempre con un sorriso, sempre pronte a esaudire ogni tuo desiderio. Gli ambienti comuni sono molto curati, la sala relax con il suo enorme camino è il posto perfetto per rilassarsi e leggere un libro ( c’è perfino una piccola biblioteca se avete dimenticato il vostro libro) o per fare un gioco da tavolo. Ma se avete bambini piccoli potete portarli nella sala giochi oppure accompagnarli nella sala dove il pomeriggio viene proiettato un film per bambini.

cogne-sala-giochi-1Il Parco nazionale  del Gran Paradiso in estate offre la possibilità di fare magnifiche passeggiate, facili anche per chi non è particolarmente allenato. Percorsi ben segnalati di diradano nella valle intorno a Cogne dando l’occasione al turista di scoprire angoli bellissimi come le famose cascate di Lillaz . In inverno invece potrete scegliere tra lo sci da discesa o i 70 e oltre km di piste da fondo.

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Ma se avete fatto una delle bellissime passeggiate nel Parco del Gran Paradiso o avete sciato tutto il giorno, cosa c’è di meglio se non rilassarsi nella meravigliosa spa ?  C’è di tutto, la piscina con le vetrate che guardano la catena del Gran Paradiso, l’idromassaggio, la sauna , il bagno turco, la grotta di sale , l’angolo con tisane calde e fredde e ovvviamente la possibilità di fare massaggi e trattamenti di bellezza, insomma il sogno di ogni donna.  Se poi siete coraggiosi potete fare la sauna nello chalet all’esterno e rilassarvi mella vasca idromassaggio riscaldata all’aperto ammirando le cime innevate tutte intorno a voi.

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Ma potevamo noi foodblogger non essere incuriosite dal cibo? L’ hotel offre un servizio impeccabile, la sala da pranzo è calda e accogliente, sui tavoli la sera non mancano mai le candele, il menù è molto curato ed invitante e anche il cliente che scegli la mezza pensione ha la possibilità di scegliere da questa incredibile varietà di piatti.

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Se volete un consiglio non perdetevi la Favo, una zuppa tipica di Cogne con fave, fontina , pane nero, pasta, salsiccia,  buonissima e per nulla pesante come potrebbe sembrare. Poi per secondo  la carbonade, stufato di carne cotta nel vino e spezie, e come dolce la crema di Cogne, crema al cioccolato dalla ricetta segreta o meglio, come ci raccontava Mien, la nostra guida, ogni famiglia ha la sua ricetta, quindi la ricetta originale non la conosce nessuno, ma una cosa da fare quando la mangiate è spezzettarvi dentro delle tegole, i biscottini di Cogne, stupenda !! ( sempre su consiglio di Mien).

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Dopo le passeggiate, lo sci, la spa, la cena non vi resta che andare a riposarvi in una delle calde e accoglienti camere dell’hotel con vista sulle montagne.

Se invece avete in mente una serata speciale o volete festeggiare qualcosa in modo particolare all’Hotel du Gran Paradis potete trovare una meraviglosa spa privata dove potrete rilassarvi e godervi momenti unici.

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Noi siamo state veramente fortunate e benchè fosse ottobre il tempo è stato splendido e caldo e questo ci ha permesso di fare anche un bellissimo picnic circondati dalle montagne.

La fontina è il formaggio più famoso della Valle d’Aosta e potevamo noi farci mancare una visita ad una fattoria dove producono la fontina e altri formaggi?  Certo che no, ma la sorpresa è stata trovare 2 ragazzi giovani, marito e moglie che gestiscono questa azienda. Marta Garin è un ingegnere trasferita a Cogne per amore e ora si dedica con grande passione alla produzione del formaggio, sperimentando anche nuovi abbinementi con erbe e spezie, ma non si ferma qui, prepara anche le marmellate per accompagnare i suoi formaggi e da poco tempo produce anche il miele. E’ stato bellissimo sentirla parlare del suo lavoro, si capiva l’amore e l’entusiasmo che ci metteva.  Massimiliano invece si dedica alle mucche  e ai tori della fattoria, due persone giovani che hanno rinunciato ad una vita comoda, hanno rinunciato alle vacanze per il loro sogno.

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Se passate da Gimillan andate a trovarli all‘azienda Garin, saranno ben contenti di farvi assaggiare i loro formaggi, vedere le loro stalle e le sale di stagionatura dei formaggi.

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Se invece avete voglia di mettervi subito in viaggio, il 15 e il 16 ottobre a Cogne c’è una grandissima festa  Lo pan ner , tutti i forni a legna della valle ( 50 paesi coinvolti)  saranno accesi e si cuoceranno i pani di segale di tutte le famiglie. E’ una tradizione che seguono tutti in valle e che riporta alle vecchie origini quando i forni erano pochi e si cuoceva il pane per tutto l’anno.

Che dire di Cogne ? E’ un posto stupendo che vale la pena di visitare, io sicuramente ci tornerò, ci sono ancora così tante cose che voglio vedere e gustare e la gentilezza della gente del posto non fa altro che aumentare la mia voglia di tornare in questo paradiso ( ora ho capito perchè si chiama Gran Paradiso !! )

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Salumi Pasini un’eccellenza italiana tutta lombarda.

A volte con il blog mi capita di essere invitata a visitare ditte e stabilimenti, settimana scorsa ho avuto la fortuna di poter visitare un salumificio che non conoscevo, SALUMI PASINI, azienda familiare lombarda con più di sessant’anni di esperienza nel ramo alimentare.

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La ditta nasce nel 1949 dalla famiglia Pasini ed è specializzata nella lavorazione e trasformazione di carni di suino, quali prodotti freschi, stagionati, insaccati e cotti. Nel 2014, da un’idea di Daniela, Filippo e Andrea, la nuova generazione della famiglia Pasini,  nasce il nuovo brand Salumi Pasini e il nuovo look. Si crea il nuovo shop on line e Pasini sbarca sui social.

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Un’offerta di prodotti d’eccellenza, proposta sul mercato in una veste estremamente accattivante. “Le competenze maturate extra-settore oltre ad un senso estetico moderno che deriva direttamente dalla nostra giovane età, ci permette di valorizzare al meglio i nostri prodotti” – afferma Daniela Pasini, Head of Marketing and Communication del brand.

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La visita allo stabilimento di Trezzano ci ha dato la possibilità di vedere la produzione di salami, salsicce, di prosciutti, di conoscere le procedure e anche di provare a fare i salami sotto la guida esperta del macellaio, perchè i salami da Pasini vengono ancora legati a mano.

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Pasini legatura

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Pasini salami

A testimoniare la grande qualità che contraddistingue il marchio, la collaborazione con lo chef stellato Davide Oldani da cui nasce la linea SALUMI PASINI.

Una gamma di prodotti dove le lavorazioni artigianali tramandate da generazioni dalla famiglia Pasini si arricchiscono di elementi nuovi suggeriti dallo chef. “É con grande piacere che collaboro con un team così giovane e dinamico con il quale condivido molti dei valori alla base della mia esperienza, primo fra tutti il connubio tra Tradizione e Innovazione. Una collaborazione che mi ha permesso di rivisitare alcune specialità iconiche della tradizione culinaria italiana: i salumi” afferma Davide Oldani. La ricerca sensoriale del grande chef stellato insieme alla famiglia Pasini ha portato all’elaborazione di prodotti come DRISS il salame, GRASS il lardo, SCHISC la bresaola e COTT il prosciutto cotto. Prodotti che già nel nome, in dialetto milanese, riflettono l’appartenenza al territorio lombardo ma che allo stesso tempo racchiudono lo stile e i contenuti della cucina POP di Davide Oldani.

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Tutte le sue linee vengono prodotte rigorosamente in Italia e sono prive di allergeni (di cui glutine e lattosio) e OGM, la salumi Pasini tiene molto ad avere prodotti gluten free e senza lattosio e proprio per questo si è impegnata a modificare le vecchie ricette togliendo il lattosio e sostituendo, ad esempio, la farina che ricopriva i salami per ottenerne altre che riproducessero gli alti standard della ditta in fatto di gusto e qualità .

 

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Pasini salami stagionati

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Ovviamente non potevamo finire senza una degustazione dei prodotti che abbiamo visto in produzione e ne sono rimasta letteralmente affascinata. Un gusto eccezionale, tanto che anch’io ho voluto riproporre un assaggio di queste meraviglie ai miei amici per un aperitivo veramente d’eccellenza.

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Per un aperitivo perfetto, bastano poche cose, un buon vino, del pane misto, qualche formaggio e dei salumi di qualità ed eccellenti come i Salumi Pasini

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I prodotti SALUMI PASINI e la linea SALUMI PASINI sono reperibili in selezionati punti vendita oltre ad essere acquistabili online su www.salumipasini.com.

I frutti di bosco di Dammi quei cinque

Settimana scorsa ho avuto il piacere di essere invitata a Milano da Dole ad una conferenza sui benefici dei frutti di bosco nell’ambito della campagna Dammi quei cinque .

Che la frutta facesse bene non è una novità, ma la spiegazione che ci ha dato la dottoressa Mary Ann Lila, direttore del Plants for Human Health Institute, presso il North Carolina State University, di Kannapolis (Stati Uniti) su come e perchè i frutti di bosco facciano bene è incredibile.

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L’ultima eccezionale scoperta arriva dagli studi diretti da Mary Ann Lila: “Non è solo l’alta concentrazione di fitocomponenti presenti in un singolo frutto a farci stare bene, ma il mix di diversi berries, ciascuno con profili unici di fitoattivi, ad essere la ricetta ideale per una vita sana” ci ha detto.

I piccoli frutti sono dunque il cibo ideale per una vita in salute: “Consumare regolarmente more, mirtilli, lamponi, ribes e fragoline ha molti benefici sulla nostra salute”, continua Mary Ann Lila, “abbiamo osservato un miglioramento cognitivo durante l’invecchiamento, effetti anti-infiammatori su chi si fa sport e un importante incremento delle difese immunitarie nelle persone che li mangiano regolarmente”.

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I berries sono ricchi di fitonutrienti, composti vegetali che svolgono un’importante azione anti-ossidante e contrastano l’effetto negativo dei radicali liberi. La quercetina protegge le cellule del cervello e della pelle e regola la pressione arteriosa; l’acido ellagico combatte lo stress ossidativo e può rallentare la produzione di cellule tumorali; il resveratrolo ostacola l’invecchiamento; le antocianine intervengono efficacemente contro le infiammazioni oltre a donare il tipico colore rosso, blu e violaceo a Lamponi, Mirtilli, More, Ribes e Fragoline di bosco.

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Non solo: i piccoli frutti sono anche un vero e proprio concentrato di vitamine e minerali, ed in particolare di Vitamina C, Vitamina K, Manganese e Acido Folico.

Persino i loro piccoli semini sono una straordinaria fonte di fibre, il cui apporto è necessario per consentire lo sviluppo di una flora batterica sana, regolarizzare le funzioni intestinali, facilitare la digestione, tonificare l’intero apparato digerente, proteggendo l’organismo dal cancro del colon.

Devo ammettere che dopo aver ascolato le parole della dottoressa mi sono riproposta di cominciare a mangiare più frutti di bosco. La dottoressa Lila ci ha spiegato che i frutti di bosco vanno bene sia cotti che crudi, l’unica cosa che non va fatta è cuocerli a microonde, neppure per sgelarli, questo procedimento uccide tutte le proprietà nutritive dei frutti.

Ottimi i muffin ai mirtilli, i dolci  o le marmellate, la frutta cotta a vapore o i frullati. Insomma in qualsiasi modo purchè con i frutti di bosco !

L’attività promozionale Dole “Dammi quei cinque!”, partendo da questo concetto si pone come scopo primario quello di informare i consumatori spiegandone peculiarità ed effetti positivi conseguibili sull’organismo.

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Da fine Maggio utili flyer informativi saranno sui Berries Dole  infatti, tutti i vassoi di piccoli frutti Dole saranno arricchiti da uno speciale opuscolo, staccabile e conservabile, mediante il quale ogni consumatore potrà apprendere quali sono le loro importanti proprietà e piccoli suggerimenti su come gustare al meglio i piccoli frutti, come sceglierli, conservarli e portarli a tavola mantenendo intatta la loro consistenza e bontà.

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Il flyer offrirà anche insolite ricette e spunti interessanti per consumare i berries a qualsiasi ora del giorno: dalla colazione alla cena, passando per il pranzo e salutari snack.

Ma non finisce qui, sul sito Dole-My energy  potete partecipare ad un concorso, senza nessun obbligo d’acquisto e vincere buoni sconto o il premio finale, 1 Apple Watch Sport

Se invece volete una ricetta buona buona per dei muffin ai mirtilli vi aspetto sempre qui sul mio blog domani . Intanto andate a fare il pieno di frutti di bosco #dammiqueicinque .

Alla scoperta dei salumi austriaci Trünkel

Che io ami gli insaccati si sa, che io ami la montagna e i suoi insaccati si sa, ora ho soperto un nuovo amore, i salumi della ditta Trünkel.

Per provare questi prodotti siamo stati invitati con altre blogger e giornalisti ad una cena da  Spoon, lo spazio eventi di Turate (Co) dove abbiamo potuto constatare la bontà di questi prodotti, abbiamo assaggiato una varietà di salumi affumicati quali la coppa, le puntine, il guanciale suino, la spalla, il prosciutto di tacchino aromatizzato alle erbe, al pepe, il Foresta nera,  dei patè di fegato al tartufo e alle prugne ( quello alle prugne era divino), l’arrosto cotto e il salame viennese di manzo, poi abbiamo gustato dei wurstel Knacker e Originale con un contorno di crauti, patate, verdure e cren e  non mi vergogno di dire che sono  i migliori che io abbia assaggiato fino ad ora.  Salumi diversi da quelli che abitualmente mangio ma che sono stati una stupenda sorpresa.

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Durante la cena il Sig. Klaus Sifkovits, consulente della ditta da oltre 50 anni, ci ha spiegato i prodotti, mentre il Sig. Michael Trünkel in persona ci ha raccontato la storia della ditta.

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L’azienda fu  fondata dai coniugi Trünkel, nel 1905 , in pochi anni arrivò ad avere 25 collaboratori e si specializzò nei salumi, prodotti rari a quei tempi per i costi dei macchinari necessari per la lavorazione della carne.

Dopo la pausa dovuta alla seconda guerra mondiale l’azienda riprese a lavorare ma cambiando un po’ indirizzo e dando il via ad una espansione con le filiali Trünkel.

Nel 1988 Hans e Michael Trünkel danno una nuova svolta alla ditta che in poco tempo si amplia fino ad arrivare a 16 negozi di delicatessen a Vienna, 270 impiegati ed  esportare in 25 paesi.

L’azienda è anche fortemente impegnata a livello ecologico e nel 2004 è stata insignita del premio Oekoprofit della città di Vienna.

La Trünkel produce oltre 100 prodotti ma per ora ha deciso di commercializzare in Italia una dozzina di prodotti (che saranno reperibili ora presso i supermercati Bennet) .

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Certo da una ditta austriaca e per giunta di Vienna cosa potevamo aspettarci come dolce se non una favolosa Sacher Torte ? Diciamo che abbiamo concluso in bellezza una splendida cena.

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La Trünkel tiene presente anche i problemi delle intolleranze con prodotti senza glutine o senza lattosio, dei paesi mussulmani con una vasta gamma di prodotti Halal di pollo e tacchino  e prodotti certificati Bio.

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Ora non mi resta che consigliarvi una cena austriaca con Kaminschulter Trünkel ( Spalla  di suino affumicata) servita con patate arrosto, crauti e perchè no degli ottimi bretzel, oppure potete usarlo per preparare dei finger food con dei blinis, dei crauti una fetta sottile di prosciutto affumicato e un po’ di ottima senape.

Questa carne può essere consumata sia fredda affettata sottile come un prosciutto, che tagliata più spessa e riscaldata come ottimo arrosto affumicato.

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Una serata tra amici al cookingparty di Jamie magazine Italia #cucinaconjamie

Non partecipo a molti eventi ma questa volta sono stata invitata e non ho voluto mancare perchè come forse già sapete io adoro Jamie !  Come Jamie chi??  L’unico Jamie, lui Jamie Oliver , The naked chef, il fautore della Food revolution, insomma avete capito chi è !!

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Jamie Oliver tra le sue molteplici attività pubblica anche una rivista di ricette e  da un paio d’anni questa rivista di cucina è arrivata anche in Italia. E’ una rivista particolare, rivolta ad un pubblico che ama sperimentarericette diverse, con ingredienti che da noi non si usano comunemente ma che meritano di essere provate  e proprio la redazione di Jamie magazine Italia  mercoledì sera nella cornicie del ristorante Al cortile ha organizzato un simpatico cookingparty.

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Metà degli invitati, divisi in squadre di 4 persone,  si sono cimentati in cucina nelle ricette di Jamie  ( noi eravamo “le rape svedesi” ,tutte le squadre avevano nomi buffi che richiamavono gli ingredienti delle ricette), mentre l’altra metà ha seguito un interessantissimo corso sui cocktail, dove il nostro barman ha spiegato i segreti per la perfetta riuscita dei drinks.

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Non era una gara, nessun vincitore ma una serata divertentissima, tra amanti della cucina che hanno voluto mettersi in gioco e sperimentare.

Io ho avuto modo di rivedere vecchie amiche ( Alessandra, Silvia )  e di conoscerne di nuove ( Claudia, Michi e Daniela mie compagne di squadra, Elisa, Cristina, Veruska grazie per le divertenti chiacchere ) .

La serata si è conclusa poi con la degustazione dei nostri piatti e dei buonissimi cocktail.

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Un grazie ancora a Maverick splendido padrone di casa, Raffaella che abbiamo fatto ammattire con mille richieste e a tutto lo staff di Jamie che si è messo in gioco con noi dietro ai fornelli.

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Photo by Jamie magazine Italia