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Ventura

Corona di brioche con datteri, cioccolato e fave Tonka

In questo periodo dell’anno comincio a pensare alle ricette da fare e presentare durante le cene del periodo delle feste natalizie.

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Non so voi, ma in questo periodo mi piace preparare pane e dolci che possano anche essere usati come centro tavola o comunque che si presentino in modo più scenografico del solito.

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Cosa c’è che vi riporta alle feste se non la frutta secca ? A casa mia  usa regalare o consumare più frutta secca in questo periodo che in tutto il resto dell’anno, quindi potevo non fare un dolce con i datteri ? Non sono molti anni che li ho riscoperti, li vedevo sempre in tavola, mio papà ne andava matto ma io non li volevo assaggiare, poi ho assaggiato questi di Ventura e ho capito cosa mi ero persa in questi anni.

Per questa ricetta ho usati i Datteri Deglet nour in ramo, belli, grossi e polposi, morbidi e saporiti, peggio delle ciliegie, non riesci a smettere di mangiarli e il metodo Tang Zhong per l’impasto che lascia la pasta  morbida e soffice.

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Corona di brioche con datteri e cioccolato
Tempo di preparazione 1 ora
Tempo Passivo 3 ore circa
Porzioni
corona
Tempo di preparazione 1 ora
Tempo Passivo 3 ore circa
Porzioni
corona
Istruzioni
  1. Preparate il tang zhong mettendo il latte e la farina in un pentolino e scaldatelo fino a 65° circa, quando il composto si addenserà e si potrà vedere il fondo del pentolino. Mettetelo in una ciotola coperto a contatto e in frigo fino al momento dell'utilizzo. Potete prepararlo anche il giorno prima. Preparate il lievitino mettendo nel latte tiepido lo zucchero e il lievito, mescolate e aspettate 10 minuti circa. Nella ciotola della planetaria mettete la farina, il sale, l'uovo, la panna, il lievitino e il tang zhong, impastate bene per almeno 5 minuti, poi aggiungete il burro a pezzetti e continuate a impastare finchè sarà ben assorbito dall'impasto. Aggiugete ora, alla velocità minima, i datteri e il cioccolato, mescolando giusto il tempo di incorporarli, mettete una grattugiata di fava Tonka o, in sostituzione, un po' di vaniglia. La fava tonka ha un profumo stupendo che pervaderà tutta la casa. L'impasto sarà pronto quando si staccherà bene dalla ciotola e si attaccherà alla pala dell'impastatrice ( incordato). Rovesciatelo su un piano infarinato, impastatelo a mano per dargli una forma rotonda, mettetelo in una ciotola capiente, copritelo con della pellicola, un panno e fatelo lievitare per circa 1 ora e 30 minuti o finchè non sarà raddoppiato.
  2. Fatta la prima lievitazione rovesciate l'impasto su un piano infarinato, stendetelo delicatamente a 1 cm di spessore, ricavate dei cerchi con un tagliapasta o un bicchiere di circa 8 cm di diametro, sovrapponete 4 cerchi per 1 cm uno sull'altro.
  3. Arrotolate senza stringere troppo i dischi per ottenere un cilindro.
  4. Tagliate il cilindro a metà, appoggiate le roselline così ottenute in una tortiera distanziandole di 2 cm una dall'altra. Verranno 8 roselline. Fate lievitare ancora per 1 ora, poi spennellate con il tuorlo diluito con il latte e mettete in forno a 175° per 30 minuti circa .
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Spero si capisca la morbidezza di questo impasto e con questi pezzetti di dattero e cioccolato diventa veramente irresistibile.

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Una piccola nota sui datteri,i romani utilizzavano i datteri per aromatizzare il vino, per fare dolci, e per produrre – in seguito a fermentazione – bevande alcoliche. Un medico arabo dell’antichità attribuiva ai datteri la virtù di rendere agili e forti i popoli nomadi che se ne nutrivano durante le traversate del deserto, questo anche grazie alle molteplici proprietà di questo frutto.

Nei ricettari medievali e rinascimentali i datteri erano presenti non solo come frutto da servire a a fine pranzo, ma anche come ingrediente fondamentale di ricette più complesse, in preparazioni dolci e salate. Ancora oggi sono perfetti per essere serviti con carni e formaggio, al naturale o come creme e salse.

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Bagel alle nocciole con tomino e lardo al pepe

Vi ricordate che tempo fa vi ho parlato della frutta secca  Ventura e della mia partecipazione a  Top Italian blogger 2016 Ventura ci ha fornito una Mystery Box  con diversi tipi di frutta secca ( qui trovate  la mia angelica salata con i pistacchi ) e per questa ricetta ho pensato che la granella di nocciole ci starebbe stata benissimo.

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La granella di nocciole Ventura è ottenuta da nocciole tostate ed è confezionata in una praticavaschetta salvafreschezza che ne preserva  l’aroma, la croccantezza e le proprietà nutrizionali.

Una curiosità, lo sapevate che il nocciolo sin dall’antichità è stato considerato il simbolo dell’eternità, e quindi della giovinezza, della salute e della gioia. Questa simbologia è particolarmente sentita nei Paesi dell’Estremo Oriente, soprattutto in Cina e in Giappone, dove il nocciolo è molto diffuso perché, con il suo strano portamento a cespuglio, si inserisce armonicamente nello stile dei loro giardini.

Con la granella di nocciole buonissime ho pensato di fare dei bagel e poi farcirli con un tomino caldo e filante, granella di nocciole Ventura e del lardo al pepe.

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La nocciola farà risaltare la cremosità del tomino e la sua croccantezza darà il giusto tocco finale al bagel.

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5.0 from 1 reviews
Bagel alle nocciole con tomino e lardo
 
Prep time
Tempo di cottura
tempo totale
 
Un soffice bagel integrale alle nocciole con tomino grigliato e lardo di Colonnata .
Author:
Recipe type: Bagel
Cuisine: Italiana
Porzioni: 6
Ingredienti
  • Per 6 Bagel:
  • 200g Farina Integrale
  • 200 g di Farina tipo manitoba ( io ho usato una W270)
  • 4 g Lievito di birra secco o 12 g di lievito di birra fresco
  • 1 cucchiaio di Zucchero semolato ( circa 5 g)
  • 1 cucchiaino di Sale ( circa 10 g)
  • 280-300 ml di Acqua tiepida (la quantità dipende dal tipo di farina...)
  • Per finire :
  • 1 tuorlo d'uovo per spennellare
  • 20 g granella di nocciole Ventura
  • 1 cuccchiaio di zucchero
  • acqua
  • Per completare:
  • 6 tomini
  • 12 fette di lardo al pepe ( o pancetta)
  • 20 g granella di nocciole Ventura
Spiegazione
  1. Versare la farina in una ciotola (non setacciare la farina integrale!), aggiungere lo zucchero, il lievito e il sale, a poco a poco versando acqua tiepida, ma non calda, cominciare ad impastare, quando l'impasto sarà omogeneo e sodo aggiungete la granella nocciole, impastare ancora un pochino per incorporare bene la granella poi metterlo in una ciotola leggermente unta d'olio, coprirlo con pellicola e lasciarlo in un luogo caldo a lievitare per 1 ora e mezza circa.
  2. Togliere l'impasto dalla ciotola, spolverare con farina il piano di lavoro, stendere l'impasto con un mattarello e dividerlo in 6 parti, da ciascuna di esse formare una pallina, leggermente schiacciata (con un diametro di 7-10 cm). Mettere ogni pallina su una teglia foderata con carta da forno.
  3. Creare un buco al centro aiutandosi con un bicchiere e allargando il buco tirando verso l'esterno con un dito, coprire con un panno e far lievitare in un luogo caldo per 30 minuti.
  4. Riempire una pentola capiente di acqua, aggiungere un cucchiaio di zucchero, quando l'acqua inizia a bollire mettere i bagel e bollire per un minuto su ogni lato, quando sono pronti scolarli e metterli su una griglia ad asciugare (ci si può aiutare tamponando con un tovagliolo di carta).
  5. Scaldare il forno a 200 °C.
  6. Spennellare la superficie dei bagel con il tuorlo e cospargere con un po' di granella di nocciole e cuocere per 15-18 minuti o fino a doratura.
  7. Sfornare e lasciar raffreddare su una griglia da cucina.
  8. Tagliate i bagel e lasciateli da parte.
  9. Su una piastra ben calda fate fondere 1 tomino per ogni bagel, rigirandolo spesso, così che possa fondere bene su entrambi i lati, a cottura terminata, quando comincerà a essere cremoso mettete un pochino di granella di nocciole sul tomino, poi mettetelo subito sul bagel e coprite con 2 fette di lardo al pepe.
  10. Servite subito accompagnandolo con una bella insalata verde

Vi consiglio di prepararli per un  brunch o per una colazione all’aperto accompagnata da un’insalata verde e un buon bicchiere di vino bianco.

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Le nocciole sono uno dei frutti più tradizionali in Italia. La pianta, infatti, cresce spontaneamente e si coltiva soprattutto in Campania, Piemonte, Lazio e Sicilia, le principali regioni produttrici di nocciole.
La principale varietà da frutta è la Corylus avellana, una specie spontanea o coltivata in Italia.
La parola avellana deriva da Abella, un’antica località sannita in provincia di Avellino. Il suo toponimo è passato a identificare la nocciola stessa in spagnolo, avellana, e in portoghese, avelã.

 Un’altra curiosità, lo sapete che, in un certo senso, dobbiamo a Napoleone l’invenzione della famosa crema gianduia torinese ? Agli inizi del XIX secolo i pasticceri torinesi inventarono il gianduia, costituito da farina di nocciole con il 15-20% di cacao perchè in quel periodo Napoleone bloccò l’importazione di prodotti dell’industria britannica e delle sue colonie, quindi i torinesi cominciarono a miscelare il cacao, divenuto quasi introvabile, con la più economica nocciola.

 

 

Angelica salata ai pistacchi

Qualche giorno fa ho ricevuto una bellissima sorpresa, è arrivato un pacco per me da Ventura, quelli della frutta secca ,conteneva una Mystery box con una scritta sopra: Top italian blogger 2016 !!

Che emozione, io scelta da  Ventura come Top italian blogger !!

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La scatola conteneva dei gadget e delle confezioni di frutta secca Ventura, tra questi mi hanno subito ingolosito i pistacchi, io li adoro, il loro colore, il loro gusto, ne mangerei a quintali.

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Sta arrivando la bella stagione e con essa la voglia di uscire di casa, fare delle belle passeggiate , godersi il primo sole che scalda dopo un lungo inverno . Per mia fortuna abito in un posto bellissimo, ai piedi delle montagne e ho un bellissimo giardino dove posso pranzare all’aperto, godendo di pace e aria pura e per questo mi piace molto preparare delle ricette che possano essere anche un piatto unico, da gustare informalmente in giardino.

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Vista la bella giornata ho proprio pensato ad usare i pistacchi Ventura, non in un dolce come sarebbe più logico pensare, ma in una bella angelica salata, con tanto formaggio, pistacchi e da servire con i salumi.

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5.0 from 1 reviews
Angelica salata ai pistacchi
 
Prep time
Tempo di cottura
tempo totale
 
Un morbido pane al latte farcito con formaggio e pistacchi servito con una mousse di formaggio cremoso, mortadella e pistacchi
Author:
Porzioni: 8-10
Ingredienti
  • Lievitino :
  • 130 g farina manitoba
  • 10 g lievito fresco ( o 3 di quello secco)
  • 70 g acqua tiepida
  • Impasto:
  • 400 g farina manitoba
  • 120 g latte tiepido
  • 110 g burro morbido
  • 55 g parmigiano grattugiato
  • 20 g zucchero
  • 10 g sale fino
  • 1 uovo e ½ ( tenete la metà avanzata per spennellare)
  • Per la farciotura :
  • 100 g circa di mascarpone
  • 100 g provola a fette sottili
  • 50 g pistacchi tritati
  • Per la decorazione:
  • ½ uovo
  • 2 cucchiai di latte
  • qualche pistacchio intero
  • Per la mousse di mortadella:
  • 100 g mortadella ( va bene sia a fette che in pezzo)
  • 100 g formaggio spalmabile
  • 25 g pistacchi tritati grossolanamente
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pizzico di pepe bianco
Spiegazione
  1. Preparare il lievitino mescolando farina, acqua e lievito velocemente e lasciar lievitare coperto per 1 ora circa o finchè raddoppia il volume.
  2. Se avete la planetaria mettete tutti gli ingredienti del 2° impasto nella ciotola e unite il lievitino, impastate fino ad avere un impasto morbido, elastico e ben amalgamato.
  3. Coprite e fate lievitare ancora fino al raddoppio ( circa 1½ ora - 2 ).
  4. Versate l'impasto su un piano leggermente infarinato, stendetelo in un rettangolo dello spessore di 3-4 mm circa
  5. Spalmate bene l'impasto con il mascarpone lasciando libera una striscia di 1 cm sul lato destro .
  6. Mettete le fette di provola , i pistacchi tritati , poi arrotolate bene partendo dal lato sinistro e chiudendo sul bordo senza farcitura( così si sigillerà bene).
  7. Tagliate il rotolo a metà PER IL LUNGO mi raccomando, quindi intrecciate i due filoni lasciando il lato aperto sopra.
  8. Appoggiatelo su una teglia fa forno o in una tortiera a ciambella apribile.
  9. Spennellate con il ½ uovo avanzato diluito con il latte, mettete i pistacchi interi e fate lievitare ancora per 30 minuti circa, nel frattempo accendete il forno a 200°.
  10. Infornate per circa 25-30 minuti, finchè sarà ben colorita.
  11. Servite tiepida o fredda.
  12. Per la mousse:
  13. Mettete inun mixer la mortadella, tritatela finemente, poi aggugete il formaggio, sale, pepe e frullate il tempo di amalgamare bene tutto. A mano incorporate i pistacchi tritati, lasciandone un pochino per la decorazione, servitelo in una ciotola a parte.

Qui vi metto una breve foto spiegazione della preparazione :

angelica 2 CollageMa, pensando a quale salume si sarebbe abbinato meglio, non ho potuto non pensare alla mortadella , così ho preparato una mousse di mortadella, formaggio morbido e pistacchi Ventura ovviamente .

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L’angelica appena tiepida servita con la mousse di mortadella e pistacchi esalta a pieno il gusto di questi stupendi frutti secchi.

Ventura è leader nel settore della frutta secca  da tantissimi anni, scegli i prodotti migliori in ogni parte del mondo per offrire il top della qualità a noi consumatori.

I pistacchi delle coltivazioni italiane e vengono raccolti ogni 2 anni ( esattamente negli anni dispari). La raccolta viene fatta sia a mano che con i macchinari, mentre l’essicazione si ottiene con aria calda. Ventura poi li confeziona in vaschette che ne preservano la fragranza.

Le prime tracce dei pistacchi nella cucina risalgono a quando Vitellio, governatore della Siria, nel I secolo dopo Cristo, ne introdusse l’uso a Roma. Il più famoso ricettario di epoca romana, il De re coquinaria di Marco Gavio Apicio, lo elenca tra i suoi ingredienti. Pompeo Crasso ne avviò invece la coltivazione nella penisola Iberica.

La coltivazione del pistacchio in Sicilia si deve invece agli arabi che, attorno al X sec., incrementarono la produzione alle pendici dell’Etna, a Bronte, favoriti dall’habitat naturale del terreno concimato da ceneri vulcaniche.
Il Pistacchio Verde di Bronte ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta nel 2010.

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Due piccoli consigli :

Se volete fare risaltare ancora di più il sapore dei pistacchi fateli tostare qualche istante in una padella calda senza bruciarli.

Se invece volete che risalti il bel colore verde dei pistacchi scottateli 1 minuto in acqua bollente, poi asciugateli e la pellicina esterna si staccherà senza rovinare il frutto e mettendo in risalto il suo splendido colore.